Scoprire di essere incinta: un’emozione unica

Oggi ho il piacere di farvi leggere un posto molto bello, in cui Beatrice Turchi, di L’Agenda di Mamma Bea, ci racconta cosa ha significato per lei scoprire di essere incinta, un’emozione unica. Un messaggio molto bello per tutte le donne, per tutte le mamme, soprattutto quelle molto giovani.

Scoprire di essere incinta è la prima grande emozione che prova una mamma. La prima di una lunga serie.
Ho scoperto di essere incinta la settimana prima del mio 26° compleanno. Non ero giovanissima, ma ero comunque una studentessa universitaria. Frequentavo il corso di laurea specialistica in Ingegneria meccanica e non mi piaceva per niente. Non era la mia strada, mi ero laureata due anni prima in ingegneria dei trasporti e non so come ci sia riuscita: ho seguito un percorso che non era il mio. Ma comunque ci ero riuscita, fino a quel punto. Controstomaco ma ce l’avevo fatta. E ora.. Non ce la facevo più…
Allora ne parlai con il mio fidanzato, dicendogli che mi sarebbe piaciuto, da lì in avanti, tentare di avere un bambino. Era marzo e a maggio comparvero le due linee rosse sul test di gravidanza.
COSI’ PRESTO? Io pensavo ci volessero mesi….
Fui colta da una sensazione di estrema felicità ed euforia ma anche di angoscia: come faccio a dirlo ai miei? Come faccio con l’università? Come posso frequentare i corsi con il pancione e poi con il bambino piccolo?
Insomma tante belle emozioni ma anche tanta angoscia
Cogliemmo l’occasione del mio compleanno per dare a tutti i parenti la bella notizia. I miei genitori avevano le mie stesse paure, sopratutto per l’università.
Rimaneva quel problema lì: l’università…
Andai a parlare con un professore, per discutere del mio piano di studi: mi prospettò un programma drammatico. Mi disse che, allo stato attuale, con le nuove riforme e bla bla bla, io avrei dovuto sostenere qualcosa come 4-5 esami in più rispetto al previsto. 4 o 5 esami in più in ingegneria significa almeno un anno e mezzo se non due in più prima di laurearsi… Per quale motivo tutto questo? Semplicemente perché io non mi ero laureata in ingegneria meccanica alla triennale ma in ingegneria dei trasporti, che è affine ma non è proprio la stessa cosa.
No, non potevo affrontare una cosa del genere, specialmente nel mio stato e presi così la decisione di dare un taglio netto.
Non è stato facile, tuttora a volte ho dei rimorsi per quella decisione.
E’ stato il  primo grande fallimento della mia vita, non mi era mai successo. Mi sono diplomata al liceo scientifico, mi sono laureata in ingegneria dei trasporti, mi mancava l’ultimo passaggio e.. ho fallito.
Poi però ci rifletto, guardo mio figlio e penso: che cosa ci avrei guadagnato? Anni di stress, ansia, incazzature per tutto, avrei rubato momenti di gioia a mio figlio, non mi sarei goduta appieno la mia maternità.
Avrei fallito nella mia vera missione: quella di mamma.
Ho deciso di scrivere questo post qui, nel blog di Chiara perché anche lei, seppur in maniera diversa, ha vissuto le mie stesse angosce: lei era molto giovane quando ha scoperto di essere incinta e tutte le angosce che ho vissuto io, per lei saranno state sicuramente maggiori.
Chiara sul mio blog ha scritto diversi articoli con parole di conforto e incoraggiamento verso tutte le giovani mamme come lei.
Oggi mi vorrei unire a lei in questa missione: l’arrivo di un figlio è un dono che non tutte le persone hanno la fortuna di ricevere. Non c’è niente al mondo di più importante, da questo momento in poi la tua vita cambierà totalmente. Ma non ne sarai sconvolta negativamente, al contrario ne sarai felice.
Non esiste strada migliore di quella che ti porta a essere mamma! Il tuo destino è questo!
Beatrice

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