Le nostre favole: la guerriera, il cavallo, la lucciola e i briganti

“C’era una volta una giovane guerriera dagli occhi azzurri come il cielo. Il suo nome era Itana, era forte e coraggiosa, amava leggere e sognare. Itana aveva un cavallo nero, dagli occhi profondi e il cuore grande, che si chiamava Black.
Era il suo migliore amico. L’unico in quel villaggio che la conoscesse veramente.
Tra quelle piccole case, Itana era cresciuta e si era allenata per diventare una brava guerriera, una di quelle che combatteva il male, che cercava in ogni modo di portare il bene e la pace nel suo villaggio.
Nel tempo libero, la giovane leggeva libri pieni di avventure, di storie d’amore, di guerre e di vittorie. Storie di animali, di principesse, di guerriere come lei. Su quei libri sognava e viveva.
Un pomeriggio, mentre Itana pettinava la splendida criniera del suo cavallo, il poliziotto Clay corse a cercarla per chiederle un aiuto.
Nel villaggio di Itana tutto l’oro, tutti gli oggetti preziosi e le monete erano spariti nel nulla.
“Itana, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Tre briganti hanno portato via ogni ricchezza del nostro villaggio”
“Non si preoccupi, partirò stasera e troverò quei ladri”
ribelle-the-brave-immagine-dal-film-8_midTutto il villaggio si fidava ciecamente della bellissima guerriera Itana. Sapevano che con la sua forza, il suo coraggio e la sua astuzia, sarebbe riuscita a scovare quei furfanti e a riportare la tranquillità.
Quella sera Itana, dopo aver preparato una borsa con le sue cose più importanti, salì sul suo cavallo Black e iniziò il lungo viaggio alla ricerca dei briganti. Dopo un lungo tratto di strada la giovane guerriera entrò in un bosco, senza trovare nessuna traccia dell’oro sparito dal suo villaggio.
Faceva freddo, era buio e ben presto Itana decise che era meglio fermarsi, che non avrebbe potuto continuare a camminare all’interno di quel bosco così buio, tra quegli alberi così fitti e imponenti.
Mentre se ne stava seduta per terra, cercando di escogitare un piano, sentì una vocina leggera, quasi impercettibile, proprio vicino al suo orecchio.
“Chi sei tu? Una guerriera?”
“Si sono una guerriera, chi è che parla?”
“Sono io, Flip la lucciola.”
Itana vide la piccola lucciola volteggiare intorno al suo viso, illuminando tutto il tratto di strada davanti a lei.
“Cosa ci fai nel bosco tutta sola?”
“Sto cercando tre briganti che hanno rubato tutto l’oro del mio villaggio. Li hai visti?”
“No, non ho visto nessuno, ma se vuoi posso aiutarti”
“Ora è troppo buio per continuare il mio viaggio. Devo aspettare domani mattina”
“Sai chi può sconfiggere il buio?”
“Chi?”
“Io! Sono una lucciola! Lasciati aiutare, io potrò illuminare la tua strada”
Itana ringraziò Flip, e decise di continuare il suo viaggio insieme a lui. Era una lucciola speciale, illuminava tutto quello che si trovava davanti, e questo era di grande aiuto alla guerriera e al suo cavallo nero, perché non avrebbero perso tempo.
Camminarono a lungo, per tutta la notte, fino al mattino. Itana prestava attenzione ad ogni dettaglio, ad ogni movimento che vedeva davanti ai suoi occhi.
Flip restava al suo fianco, continuava a brillare anche in pieno giorno, perché sapeva che la guerriera aveva bisogno di aiuto, di amicizia, di affetto e supporto.
Dopo ore di cammino la guerriera, il cavallo e il fedele aiutante alato arrivarono in un paese piccolo e un po’ triste, ed incontrarono un bambino dai capelli neri come l’inchiostro.
“Ciao, hai visto dei briganti?”
“E voi chi siete? Perché state cercando dei briganti?”
“Tutto l’oro del mio villaggio è stato rubato. Io sono la guerriera Itana e lui è il piccolo Flip”
“Ho visto tre uomini questa mattina, correvano in quella direzione, con dei grandi sacchi sulle spalle”
“Grazie, ci sei stato di grande aiuto”
“Sono solo un bambino, ma i bambini sanno sempre qualcosa in più degli adulti”
“Hai proprio ragione, prometto che quando torneremo dal nostro viaggio verrò a portarti qualche moneta per ringraziarti del tuo aiuto”
“Io non voglio monete, ma vorrei tanto un amico come il tuo Flip”
“Guardati intorno, lo troverai dove meno te lo aspetti”
Il viaggio di Itana continuò nella direzione suggerita dal bellissimo bambino del villaggio.
Intanto la sera stava arrivando, e il sole calava sempre di più, rendendo ancora più indispensabile la luce della lucciola Flip. Ma ad attirare l’attenzione dei tre compagni di viaggio fu una finestra illuminata nel mezzo del bosco.
All’interno di una piccola casa, i briganti si stavano dividendo tutto l’oro rubato, cantando con gioia di come finalmente avrebbero potuto permettersi di mangiare ogni giorno, non essendo più poveri.
Itana ascoltava le loro parole, e capì che avrebbe dovuto aiutarli. Era il suo istinto. Voleva aiutare il suo villaggio ma anche quei tre uomini senza un soldo che avevano cercato un po’ di fortuna.
Flip entrò dalla finestra e si posizionò sull’interruttore della luce. Black se ne stava dietro la porta d’ingresso. Itana era pronta ad usare la sua velocità per ottenere ciò che voleva.
Sul tavolo dei briganti c’erano solo pochi pezzi di pane. Era la loro cena. Non avevano altro.
Al cenno della guerriera Flip spense la luce e i briganti iniziarono ad urlare. In quel momento Black aprì la porta con un calcio, facendo entrare il vento forte e Itana, che senza farsi vedere prese tutti i pezzi di pane dal tavolo.
Dopo poco Flip riaccese la luce, mentre la guerriera e il suo cavallo si nascondevano. I briganti rimasero senza cibo e iniziarono a piangere, temendo di non farcela dalla fame.
In quel momento la bellissima Itana entrò nella casa, sotto gli occhi stupiti dei tre briganti.
“Come si sta senza pane? Avete fame?”
“Chi sei tu? Ladra di cibo”
“Siete voi i ladri. Avete rubato tutto l’oro della mia città e ora le persone che hanno perso tutto si sentono proprio come vi sentite voi senza mangiare”
“Noi abbiamo bisogno di mangiare”
“Anche le persone a cui avete rubato tutto. Erano i loro risparmi, era il loro tesoro”
“Volevamo solo avere qualcosa anche noi”
“Non è giusto avere qualcosa togliendolo ad altre persone”
I briganti ascoltavano Itana con attenzione, e dopo i suoi discorsi si convinsero a riportare tutto quello che avevano rubato al villaggio. Non volevano che qualcuno si sentisse come si sentivano loro.
I briganti tornarono indietro insieme ad Itana, Black e Flip. Passarono a salutare il bambino dai capelli neri e gli regalarono una bellissima farfalla che cercava un amico con cui passare il suo tempo.
Poi arrivarono al villaggio, dal poliziotto Clay, e restituirono tutte le monete e tutto l’oro che avevano rubato.
Il poliziotto, allora, decise di dare loro una casa, di aiutarli a trovare da mangiare in modo onesto, lavorando e cambiando vita.
I briganti capirono che se commetti delle azioni cattive non riuscirai mai ad ottenere ciò che vuoi e ad essere una brava persona, ma se compi delle buone azioni il bene verrà a trovarti e ti regalerà ciò di cui hai bisogno.”

Chiara e Sofia

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