Quinta elementare: le emozioni di cinque anni bellissimi

Quinta elementare

La quinta elementare è ufficialmente finita. Lo so che è passato un mese ormai, ma da buona mamma emozionata ho avuto bisogno di tempo per realizzare e metabolizzare. Ora sono pronta per raccontarvi quanto è stato bello questo percorso.

Le emozioni della scuola elementare: un percorso di crescita

La verità è che sembra ieri. Sembra ieri vedere mia figlia così piccola ai miei occhi, ma anche abbastanza grande per iniziare questo percorso davvero magico di crescita. I vestiti scelti per l’occasione, regalati dalla zia, il suo grembiule ben sistemato, con tanto di fiocchetto, e tutte le emozioni impresse su quel visino da principessa ribelle. Ha iniziato il suo percorso nella stessa scuola elementare che ho frequentato io, per cui per me le emozioni sono state doppie. Fin da subito ha accolto questa novità con grande entusiasmo, come ha sempre fatto. E ha fatto bene. Perché sono stati cinque anni ricchi di emozioni, un percorso di crescita davvero speciale, che le ha permesso di imparare tanto a livello didattico, ma anche a livello personale. Grazie a questa scuola ha scoperto tante cose che riguardano l’italiano, la matematica, l’inglese e le altre materie, ha imparato ha suonare il flauto, ma anche capito cosa significa rispettare le regole, essere sempre educata e crescere in un ambiente che aiuta a mettersi in gioco e nello stesso tempo a sentirsi al sicuro. Sono stati cinque anni di crescita personale, che ha affrontato con il sorriso, e che l’hanno portata a diventare una splendida ragazzina. Cinque anni di crescita anche per me e per il suo papà, che abbiamo imparato a gestire le sue emozioni, aiutarla nei compiti e nello studio, accompagnarla in questo percorso magico che ha coinvolto inevitabilmente anche la nostra sfera emotiva, tra successi, paure, voti, recite e feste.

In seconda elementare ha dovuto affrontare il lockdown e quella scuola chiusa, quella didattica a distanza, quelle faccette spaventate e curiose sugli schermi dei pc, è impossibile dimenticarli. Ma anche quello è stato un passo importante per crescere e per rendersi conto di quanto è bello andare a scuola, giocare insieme e poter abbracciare i compagni e le maestre. Ci sono stati momenti di sconforto, momenti di fatica, ma tutto è stato così bello, così intenso, così emozionante, che sono stati spazzati via facilmente. Fino ad arrivare alla quinta elementare. Un anno intenso, ricco di cose da fare, di emozioni, di prove da superare e di pianti, che si sono concentrati soprattutto nell’ultima recita, in cui abbiamo deciso di organizzare una sorpresa speciale per ringraziare le maestre, finendo tutti per piangere a dirotto, scoprendo anche quando è bello emozionarsi tutti insieme.

Scuola elementare: una seconda famiglia

Questo magico percorso di crescita è stato davvero importante. Ci ha permesso di scoprire che si possono creare altre famiglie oltre a quella in cui si nasce. Questa scuola è stata per mia figlia una seconda casa, grazie al suo ambiente familiare, alla dolcezza delle suore e delle maestre, ai compagni che sono diventati come fratelli (quasi tutti). Una scuola che è stata una seconda casa anche per me, quando da bambina pensavo che tutto il mio mondo potesse essere racchiuso in quel bellissimo giardino. E se la scuola è stata una seconda casa, maestre e suore sono diventate una seconda famiglia, in grado di accogliere ogni giorno tutti i bambini, i loro umori, i loro pensieri, le loro curiosità. In grado di insegnare loro tante nozioni, ma anche l’educazione, il rispetto e i valori più importanti, aiutandoli a stringere rapporti speciali e a creare ricordi davvero indelebili.

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