Io ti difendo anche se mi fai male

Oggi il mio cuore è diventato piccolo piccolo, in un misto tra dispiacere, fastidio e orgoglio.
Io e il mio compagno siamo andati a prendere Sofia all’asilo e come al solito era felice e sorridente, mentre la sua maestra ci spiegava che era stata molto brava.
Quando siamo arrivati a casa, nel momento in cui si stava lavando le manine, abbiamo notato sul suo polso il segno di un morso bello forte. Le abbiamo subito chiesto spiegazioni, ma lei si è messa a piangere dicendo che non avrebbe detto nulla. Abbiamo insistito, chiedendole chi era stato a morderla in quel modo, ma lei niente, non voleva dirci nulla. imagesDopo un po’ che ne parlavamo, piangendo, ha iniziato a fare dei nomi, in modo confuso, spiegando che mentre erano in salone aveva litigato con qualcuno per un giocattolo, e questo bambino l’aveva morsa. Mi ha detto che non ha voluto dire niente alla maestra, per non farlo sgridare, e noi abbiamo cercato di spiegarle che invece avrebbe dovuto dirglielo, perché è sbagliato fare male agli altri bambini.
Dopo un po’ che cercava di spiegarci cosa era successo senza mai dire chiaramente chi fosse questo bambino, ho capito che i nomi che aveva fatto se li era inventati.
“Sofia mi stai dicendo una bugia?”
“Si, mamma”
Ora, mentre scrivo, non sono ancora riuscita a farmi dire chi le ha fatto male, ma ho capito una cosa: Sofia non vuole dirmi chi è per difendere questo bambino, per impedire che venga rimproverato da me o dalla sua maestra.
E’ la prima volta che mi trovo in una situazione del genere, so che tra bambini succede spesso di litigare per qualcosa e magari di farsi un po’ male, io stessa spesso devo sgridare mia figlia per la sua irruenza. Non sono, infatti, arrabbiata per il gesto del bambino, sono più che altro un po’ infastidita per il fatto di averlo scoperto da sola, di non essere stata avvertita da chi di dovere, ma soprattutto mi è dispiaciuto pensare che Sofia si è tenuta il dolore, senza piangere, senza dire niente, per difendere il bambino che le aveva fatto male.
Ha ammesso di aver preferito mantenere il segreto piuttosto che vedere il suo amichetto che veniva sgridato. Sono dispiaciuta per quello che si è tenuta dentro, e spero abbia capito che deve sempre rivolgersi alla maestra in queste occasioni e metterla al corrente di tutto in modo che poi possa avvertire me, ma sono anche orgogliosa di lei, perché ho capito che sarà sempre un’amica favolosa. E l’amicizia, per me che ne ho conosciuta pochissima, è una cosa importante. Sono fiera di lei, perché ha voluto difendere un bambino a cui vuole bene, un amichetto, un compagno di giochi, anche se in quel momento l’aveva ferita. Sono fiera di lei, perché non ha tradito la fiducia di questo bambino, neanche quando avrebbe, invece, dovuto farlo. Sono sicura che mia figlia sarà un’ottima amica, anche se le insegnerò a non pensare solo agli altri, ma di pensare a loro mentre pensa anche a lei e al suo bene, che deve sempre essere la cosa più importante. Voglio insegnarle un po’ di egoismo, quello che io non ho mai avuto, ma nello stesso tempo spero che mantenga questa solidarietà, questa bontà e questa complicità con i bambini della sua età, anche nei momenti peggiori.
Non sono una santa, sia chiaro, da un lato avrei voluto che dopo il morso che ha ricevuto si girasse e che reagisse per difendersi, ma sono davvero orgogliosa di lei, perché è una bambina onesta, che protegge sempre le persone a cui vuole bene.
Spero vivamente che sia un episodio isolato, e spero che lei, dovesse riaccadere, si rivolga subito alla maestra, ma ricorderò sempre come si è comportata in questa occasione.

Chiara

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