Lupo cattivo? Un libro per imparare a non dare sempre retta agli stereotipi

Oggi, come ogni mese, Punto e Virgola Mamma ospita Beatrice di L’Agenda di Mamma Bea, che ci parla di un libro dal titolo “Lupo Cattivo”, che insegna a non dare sempre retta agli stereotipi.

lupo cattivoQualche tempo fa, non mi ricordo neanche in quale occasione, forse ordinandolo online su Libreria Coletti, la libreria di Roma dove lavora una mia carissima amica che mi regalò un buono spesa per ordinare alcuni libri a piacere (sì, mi sa che è andata proprio così) ho acquistato questo libro online sul sito della libreria della mia amica.
Di quale libro si tratta? “Lupo Cattivo” di Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertelle, San Paolo ed. Cinisello Balsamo (MI) 2012.
Il titolo è curioso, ma rimasi colpita dalla descrizione che recitava più o meno così: “Storia di un lupo cattivo che in realtà non era cattivo affatto”. Mi ricordo che in quel periodo ce l’avevo a morte con alcune fiabe a mio giudizio troppo violente: bambini sbranati, orchi cattivi, matrigne che abbandonano i figliastri nei boschi,…
Devo dire che certe atrocità fanno più effetto ora che sono mamma che quando ero bambina. In effetti mettere paura a un bambino serve ad allontanarlo dal pericolo. Ma insomma… Un po’ di moderazione! Alcune fiabe sembrano quasi delle storie horror!
E poi questi poveri lupi (così come queste povere matrigne) sono sempre presi di mira. Apro una piccola parentesi: hai mai notato che nelle fiabe è sempre la matrigna che è cattiva e mai il patrigno? Ma prendiamo il babbo dei poveri Hansel e Gretel: povero piccino innocente che permette a sua moglie di abbandonare i suoi figli nel bosco. Poverino, lui, come poteva evitarlo? Lui non è cattivo, la matrigna sì!
Questo per dire che gli stereotipi ci sono, anche nelle fiabe. E il lupo è sempre cattivo!
In questo libro invece,  il lupo non è cattivo, è buono ma a causa del suo nome nessuno vuole essergli amico. Fino a quando un giorno viene a fargli visita biscia velenosa e, nei giorni successivi, altri amici anche loro emarginati da tutti a causa dei loro brutti nomi. Decidono di vivere insieme, uno accanto all’altro per farsi compagnia. Sulla casa di ognuno attaccano un cartello con su scritti i loro nomi.
Una notte, un ladro irrompe in casa di Lupo Cattivo. Tutti gli amici accorrono in suo aiuto e finita la vicenda, Lupo Cattivo perdona il ladro e lo lascia libero di andarsene. Ma prima di andar via, il ladro (che, contrariamente al suo bel nome, Iena Ridente, si mette a piangere per la commozione)  fa notare che i nomi sulle casette sono tutti sbagliati perché ognuno di loro è l’esatto contrario rispetto al significato del proprio nome. E così gli amici di Lupo Cattivo, a sorpresa mentre il lupo dorme dopo aver passato la notte insonne, cambiano i nomi sulle targhette e Lupo Cattivo diventa Lupo Buono, anzi Buonissimo!
Un libro molto semplice, sia nei testi che nelle figure, adatto a bambini anche più piccolo del mio (io infatti lo acquistai ormai un paio di anni fa) per insegnar loro a non dare troppa retta agli stereotipi che spesso hanno solo l’effetto negativo di emarginare alcune persone.

Della problematica degli stereotipi ho parlato anche sul mio blog, in questo articolo:
http://www.lagendadimammabea.com/principesse/

Beatrice

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