Punto e Virgola Mamma in trasferta: a lavorare con papà

“Mamma dove mi porti?”
“Andiamo a trovare papà sul lavoro”
“Posso guidare anche io l’autobus?”

Oggi è stata una mattinata speciale per Sofia: è andata a lavorare con il suo papà.
In una mattina di pioggia, cosa c’è di meglio di qualche bel giretto sull’autobus? Per Sofia, niente!
Tranne forse guardare Dumbo per la centesima volta mangiando focaccia (cosa che è prontamente avvenuta subito dopo a casa dei nonni).
La nostra gita sull’autobus guidato dal suo papà è stata una vera e propria avventura.
Come puoi convincere una bambina di tre anni che guidare l’autobus al posto del padre è una cattiva idea?
Sofia non ne voleva sapere, voleva impadronirsi del posto di guida, spaventando tutti i passeggeri.
a-lavoro-con-papàL’emozione di vedere il suo papà alla guida di un grosso e possente autobus è stata molto forte.
Non è la prima volta che succede, ma è la prima volta da quando è abbastanza grande da non dormire per tutto il viaggio.
Tutto sembrava essere speciale. I gatti randagi, le gocce di pioggia sul vetro, il vento che entrava dal finestrino, le persone che si sedevano vicino a noi, lo sguardo attento del suo papà che guardava la strada, i colori dell’autobus, i paesaggi che cambiavano, i sedili troppo alti. Tutto nuovo, tutto magico.
L’entusiasmo di Sofia era così contagioso che ha quasi convinto anche me che viaggiare su un autobus pieno di gente non è poi così male.
“Papà vai più veloce” urlava.
“Il mio papà è il più bello”
“Ora posso guidare io?”
Una parola continua, un sorriso continuo, una domanda continua. Sofia non riusciva proprio a stare ferma, tanto che mi sono presa qualche bello spavento. Ma tutto sommato è stata una brava passeggera.
Vedere suo papà nelle vesti di autista lo ha reso ai suoi occhi ancora più un eroe, un vero e proprio idolo.

Ed è questo il bello dei bambini, vedere la magia anche nei posti in cui mai e poi mai avresti pensato di trovarla.

Chiara

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